Nicoletta Giamblanco nasce ad Enna l’1 Luglio 1989 ed è una grande gioia per mamma Donatella, papà Pippo e il suo fratellino Andrea. Sin da piccola, mostra già il suo carattere forte e a volte testardo, quando si mette in testa una cosa è difficile farle cambiare idea. E’ l’artista di casa, ama la musica, ballare e cantare, partecipa sempre alle recite scolastiche con grande entusiasmo e vanità. A scuola scopre il suo talento nella scrittura, partecipa a vari concorsi di poesia, ricevendo diversi premi. E anche in classe dimostra la sua passione nei compiti di italiano e letteratura, mentre “la matematica non è il suo mestiere”. Un’altra passione che ha sin da piccola è quella per le lingue infatti, nonostante tutte le sue compagne delle scuole medie decidono di seguire un’altra strada, lei decide di iscriversi al liceo linguistico, mostrando da subito le sue capacità soprattutto per la lingua spagnola. Si diploma con ottimi voti e, finalmente visita la sua amata Spagna. In seguito si iscrive alla facoltà di Lingue e culture e culture europee di Catania, iniziando un percorso da pendolare pieno di sacrifici e momenti di sconforto ma sempre sostenuta dalle persone che la amano. Nel frattempo lavora, per non pesare troppo sulle spalle dei suoi genitori, come babysitter diventando la “seconda mamma” dei piccoli bambini che accudisce. Si laurea nel 2014 discutendo una tesi sulle feste cittadine, facendo il paragone tra la Settimana Santa della sua città e quella, molto più conosciuta, di Siviglia, con la quale quella ennese ha molti punti in comune. Nel 2009 conosce Michele, un ragazzo che fa di tutto per conquistarla con la sua simpatia e con i buoni prodotti della sua pasticceria, ma è proprio la tenacia e il suo modo di corteggiarla che fa cedere Nicoletta, e dopo mesi di corteggiamento si fidanzano. Il loro amore si rivela fin da subito unico, forte e stabile e così nel 2016 si sposano. Due anni dopo nasce Alma, il frutto del loro amore. Lei ha reso completo il loro legame ed è colei alla quale è dedicato, appunto, questo lavoro. Nicoletta, grazie al percorso di allattamento che ha deciso di vivere con la sua piccola bambina diventa “peer supporter”, ovvero una consulente che da supporto e consigli, in maniera del tutto gratuita, a tutte le mamme che ne hanno bisogno.


Il libro di Nicoletta

 

Dentro la bolla

di Concetta Cammarata. Il diario che Nicoletta dedica alla piccola Alma riflette sia l’estemporaneità di un affetto materno che il delicato momento che stiamo attraversando accresce sotto molteplici aspetti, sia quei sentimenti universali, che non hanno né tempo né spazio, che ogni madre concretizza verso i propri figli in termini di cura, protezione, bisogno di trovare in essi la consolatoria proiezione di una conferma quotidiana del proprio ruolo. Una testimonianza del nostro tempo che si sviluppa attraverso il dialogo di una giovane mamma, oggi ancor più responsabile, con una splendida figlioletta, che le risponde con le manifestazioni istintive di un’infanzia vissuta serenamente.  Consapevolezza verso ingenuità, raziocinio verso istinto, amarezza verso spontaneità. Un racconto in forma di discorso diretto, collocato a metà tra una maturità ancora acerba, estesa in una maternità governata dalla freschezza giovanile, ma forte di una consapevolezza accresciuta dalla paura (meglio non edulcorare questa brutta parola!), e un’infanzia inconsapevole che, forse consapevolmente, risponde coi codici del proprio linguaggio, e riesce così a esorcizzare tutti i dubbi che risiedono nella visione oggettiva della realtà. Mentre parla alla figlia dei problemi connessi al corona virus Nicoletta mette a punto una testimonianza intensa, nella cui semplicità disarmante si innestano, quasi in un effetto a specchio, sia le esperienze personali, che caratterizzano il microcosmo familiare e la sfera degli affetti, sia le esperienze collettive, che si allargano al macrocosmo delle dinamiche sociali, dall’elemento primario della pandemia alle implicazioni secondarie della società, in termini di economia, politica, organizzazione, comunicazione, revisione radicale del sistema di vita. Dalla verità oggettiva all’autenticità soggettiva, DENTRO LA BOLLA – diario di una mamma ai tempi del corona virus, racchiude in sé la speciale cifra tematica del racconto di condivisione, consumabile da tutti nel presente, e del racconto intimo, sempre aperto a una futura riattualizzazione, a un’esclusiva esperienza di lettura per la piccola Alma, perché no la prima della sua vita, da fare più in là nel tempo, forse insieme alle fiabe, e poi ripetere ancora, tra le letture dell’adolescenza e della maturità,  per rielaborarla con nuovi contenuti, nuove esperienze, sempre forti dell’amore materno suggellato dal racconto. Nell’immagine della bimba che cresce con il libro in mano risiede il privilegio di poter indagare su un fatto di cronaca attraverso una lettura personale, che le auguriamo di compiere quando il suo contenuto sarà soltanto un brutto ricordo, che ha però generato una testimonianza destinata a rimanere impressa per sempre nella sua mente, nel suo cuore, nella sua anima…(un nome così bello implica la citazione…).